RETE CITTA’ CAMPANIANE

La rete delle città campaniane comprende le comunità che che hanno avuto un ruolo di primo piano nella vita di Campana, influenzandone sia la biografia che la poetica. La sua vita errabonda lo portò infatti a soggiornare in molte città italiane e straniere. Ogni tappa segna un influsso nella sua produzione poetica, riferimenti più o meno celati che permettono di ricostruire l’esistenza del poeta e di vedere il dispiegarsi della sua esistenza su un territorio ben più ampio di quello di Marradi.

LE CITTA’

Marradi

Città natale del poeta, nato in una viuzza vicino al fiume Lamone. Spazio privilegiato di una breve felicità infantile e poi luogo di dissidi con la famiglia. Marradi resta il luogo natio in cui il poeta si sente per lo più incompreso e infelice, tuttavia è proprio qui che riuscirà a dare alle stampe i suoi “Canti Orfici”. Il paese resta quindi sede di un rapporto con le proprie origini contrastato ma imprescindibile.

(…) Ora il mio paese tra le montagne. Io al parapetto del cimitero davanti alla stazione che guardo il cammino nero delle macchine, su, giù. Non è ancor notte; silenzio occhiuto de fuoco: le macchine mangiano e rimangiano il nero silenzio nel cammino della notte. Un treno: si sgonfia, arriva in silenzio, è fermo; la porpora del treno morde la notte: dal parapetto del cimitero le occhiaie rosse che si gonfiano nella notte; poi tutto, mi pare, si muta in rombo: Da un finestrino in fuga io? Io chi alzo le braccia nella luce.

Faenza

Campana giunge a Faenza nel 1900 come studente al liceo Torricelli, dopo aver superato da esterno gli esami della quarta e della quinta ginnasio. I registri dell’epoca testimoniano un andamento scolastico altalenante ma la città non manca di lasciare il suo influsso sulla produzione campaniana. Troviamo così “l’antico palazzo rosso” che da scuola si trasformerà poi in pinacoteca ma nei “Canti Orfici” resta traccia anche di quelle antipatie giovanili che resistono al passare degli anni: è il caso del “guercio professor purulento” che il nostro incontrerà di nuovo a Bologna.

Bologna

Costante nella sua irrequietezza il giovane Campana, appena terminato gli studi liceali, opta per il corso di chimica pura a Bologna. La città fa da sfondo alla sua “giornata di un nevrastenico” in cui, in un caleidoscopio di immagini, si susseguono studentesse, signore in pelliccia, macchine, treni, pali del telegrafo. Il cambio di città non porta in ogni caso gli effetti sperati: Campana affermerà poi di non aver seguito nessun corso e ritagli di giornale dell’epoca testimoniano le sue escandescenze tra le vie universitarie della città.

Firenze

Firenze sarà una delle città più importanti nella vita di Campana. A Firenze il poeta frequenta alcuni dei intellettuali dell’epoca e la vivace scena letteraria fiorentina. Nei suoi scritti la città emerge con i suoi due volti: l’innegabile e superba bellezza della sua arte ma anche i suoi vicoli malfamati e chiassosi.

Genova

Campana, come scriverà poi il padre “prende presto a noia luoghi e persone” e le sue peregrinazioni lo portano a Geneva. Si presume che proprio la città ligure sia stata la tappa d’avvio della sua avventura sudamericana. Ha tempo per descrivere “il groviglio delle navi” nella “grande luce mediterranea”.

Villa di Castelpulci (Comune di Scandicci)

La villa di Castelpulci e il suo manicomio diventano l’ultima tappa delle
peregrinazioni campaniane. Un finale amaro e doloroso come lo erano stati già molti momenti della sua vita. L’ennesimo internamento e l’inappellabile giudizio della psichiatria dell’epoca che lo decretò affetto da una grave forma di psicosi schizofrenica. Campana passerà tra le mura del manicomio gli ultimi anni della sua vita e pochissimo sappiamo del suo stato d’animo e della sua condizione di internato.

IL MANIFESTO

1

Promuovere l’eredità culturale di Dino Campana attraverso eventi ed iniziative dedicate al poeta e alla sua produzione.

2

Rendere esplicito il legame tra la biografia del poeta e la città attraverso itinerari condivisi, anche attraverso la produzione di una segnaletica comune fra le città.

3

Impegnarsi nella promozione e nel sostegno a nuove voci poetiche o letterarie nel panorama letterario locale.

4

Condividere momenti di studio, formazione e approfondimento nell’ambito del turismo culturale e letterario.

5

Sviluppare progettualità condivise intorno alla valorizzazione dell’opera e della figura di Dino Campana.

6

Aver cura di selezionare e rendere disponibili le opere di Campana, o a lui dedicate, all’interno delle proprie raccolte bibliotecarie dandone particolare visibilità durante ricorrenze significative.

7

Contribuire a valorizzare le nuove voci poetiche, con componimenti in lingua italiana o dialetti dell’area italiana, attraverso incontri pubblici o incontri nelle scuole.

8

Ampliare l’attività della rete, coinvolgendo istituti culturali ed educativi, nonché realtà associative dei territori di riferimento, per costruire una progettazione sempre più condivisa e organica.